7 – Mané, il calcio del futuro giocato nel 1972, “La gioia del popolo”! Storie, Storia, Fatti, Casi e “Cause”

7 – Mané, il calcio del futuro giocato nel 1972, “La gioia del popolo”!

Uno dei più grandi onori e gioie che il calcio mi ha regalato è stato quello di lavorare, ancora giovanissimo, all’età di 21 anni, con il Genio del Calcio Mané Garrincha, “La Gioia del Popolo” nella fase finale della sua carriera, all’Olaria Atlético Clube, a Bariri, dove avevo giocato nelle categorie giovanili, dal 67 al 69. Era ancora nella Facoltà della Scuola di Educazione Fisica dell’UFRJ, l’unica esistente all’epoca, accanto alla Scuola di Educazione Fisica dell’Esercito, creata dalla Legge nel 1940. Ha svolto un tirocinio e sostituito l’Eccellente Prof. Arnaldo Belota il mercoledì e il venerdì, e in trasferta, perché insegnava e frequentava il Corso Allenatore di Calcio con lezioni in quei giorni.

Mané non solo ha applaudito la gente, ma i suoi compagni di squadra e tutti quelli che lo circondavano, avevano uno spirito buono, libero e ha condotto la sua vita divertendosi, distribuendo “lucertole”, incoraggiando tutti tranne i suoi marcatori, i “Joões” che non dormivano nemmeno il giorno prima e sono stati devastati nei giorni di gioco.

A quel tempo, già con i suoi 38-39 anni, ginocchia genuvalgum (una) e varum (l’altra) maltrattate da tanti minuti di lavoro, giochi, colpi e interventi chirurgici (e diciamo, iniezioni per giocare troppo) allenato molto con il piano di Arnaldo Belota, eseguito quotidianamente prima dell’allenamento, negli spogliatoi, con dispositivi e sacchi di sabbia, stava volando di nuovo, uccello che era,  Gambe forti e veloci, pizzicate che anche se il marcatore sapeva che sarebbe uscito sulla destra, non riusciva a tenere il passo. Finché un giorno, un giocatore con cui giocava sempre, lo passò che era in movimento di arrampicata sulla panchina con una gamba, un sacco di sabbia sulle spalle e diede una spinta all’altezza dei reni che lo fece sbilanciare all’indietro, poi in avanti, poi distendendo la parte posteriore della coscia. Tornò ad allenarsi e a giocare, ma non cedette più lo stesso, smise di giocare e andò a fare una partita d’addio a Maraca, credo un Fla x Flu.

Ma la storia che voglio raccontare è accaduta durante un viaggio a Campos, alla vigilia del mio 21° compleanno, io con l’avambraccio ingessato da una frattura al dito indice, scrivendo tutto con la mano sinistra, come pubblicato nel mio umile libro, Futebol Arte e Ofício: Viagem a Campos para Amistoso de entrega das Faixa de Cinco campeão ao Americano,  l’11 aprile 1972. Ordine di arrivo per il viaggio: Pedro Paulo (Portiere), Manduca, Gessê, Mineiro, Mario Tito, Pirulito, Roberto Pinto (giocatore e allenatore), Nélio, Altivo, Aloisio, Pastinha, Roberto, Mané, Vantuil e Salvador.

La sera, dopo aver fatto il bagno e cenato siamo andati al Jockey Club di Campos dove c’era un Tributo a Mané, Pottery e l’Americano, con un Match per ciascuno.

Nella storica giornata del 12 aprile, mercoledì, tutti sono andati a fare una passeggiata in città, ma Mane è uscito con il presidente dell’americano per catturare alcuni uccelli, che amava e tutti conoscevano, incluso il suo soprannome è il nome di un uccello, Garrincha. Poi è andato al municipio per rendere omaggio. Alle 17 cena (riso, patatine, insalata mista e pollo arrosto, e dessert, pesca con panna acida). La Conferenza dell’Allenatore-Giocatore Roberto Pinto (nipote di Jair da Rosa Pinto), che giocava molto a calcio, conosceva la palla, e quando si fermò divenne Tecnico come lo Zio) era alle 19:00, un’esperienza di apprendimento per me, che già lavoravo come Tecnico delle Categorie Inferiori (come si chiamava all’epoca) a Cocotá, ma non avevo ancora seguito il Corso per Tecnico,  perché stava ancora studiando Educazione Fisica.

La “Partita” era prevista per le 21:15, lo stadio “super” “super affollato”, aveva persone all’interno della recinzione, circondate con sedie in tutto il campo. Impressionante il pubblico.

Tributi a noi, all’americano (cinque volte campione locale), con consegna delle piste e a Mané. La partita è iniziata alle 22.

La squadra ha corso molto, arrivando con facilità sul 2-0 (passaggi di Mane in bellissime giocate, gol di Salvador e Pirulito). Mane era impossibile, correva molto, SEGNAVA, COMBATTEVA, ARMAVA E ATTACCAVA, annodava le gambe del terzino sinistro, sostituito a fine primo tempo. Nel secondo tempo la squadra ha rallentato, l’americano ha segnato il suo gol e la partita amichevole e festosa è finita 2-1.

Ho visto, con quegli occhi che la Terra ha da mangiare, una delle più grandi prestazioni individuali di un giocatore, paragonabile solo a quella di Romario contro l’Uruguay al Maracanã.

Grazie, Mane Garrinha, grazie, Signore!

Criniera con il maglione CBD, anche lui!

Mane sulla fascia destra, Roberto Pinto con la palla, Mario Tito il più alto accanto al portiere Pedro Paulo. Timache!

Le gambe di Mane, la palla del Genio.

P.S. – Manoel Francisco dos Santos (Rio de Janeiro, 28 ottobre 1933  –  Rio de Janeiro, 20 gennaio 1983)   è stato un  calciatore    brasiliano, di ruolo ala destra. Noto per la sua grande abilità  e i suoi  dribbling sconcertanti, Garrincha è considerato da molti l’ala destra più celebrata e il miglior dribblatore nella storia del calcio. Riconosciuto a livello mondiale come una figura leggendaria nello sport, è estremamente popolare tra gli amanti del calcio in Brasile, dove i fan più anziani lo considerano migliore anche di Pelé.

Infanzia: il soprannome “Garrincha”

Di umili origini, con quindici fratelli in famiglia, Manoel dos Santos era originario  di Pau Grande, un quartiere  di Magé, nello stato di Rio de Janeiro. Sua sorella lo avrebbe soprannominato Garrincha, facendo un’associazione con  l’omonimo uccello, molto comune nella regione.[15]

Wikimedia

Ho sentito che dopo aver provato in diversi club, è arrivato al Botafogo per esperienza con il calcio sotto il braccio. Titolari contro riserve, c’è per tanti che l’allenatore chiama Mané, e mette in gioco, ala destra contro il laterale Nilton Santos (“L’Enciclopedia”). Alla fine dell’allenamento Nilton Santos si rivolge all’allenatore e dice: meglio assumere questo, perché se giochi contro di noi non posso segnare!

Regards, Dr Bollo! The Best Lawyer in South Africa, played Football (Calcio) and is Juventos Fun.

Di Jucele

Julio Leal

Campione del Mondo Under 20 in Australia nel 1993

giugno 2022

Sito web: www.julioleal.com.br

E-mail: julioleal@gmail.com

You Tube: @julioleal5218

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